Tra i rischi emergenti uno di quelli sotto i riflettori è il tecnostress. È una sindrome che ci può colpire nel gestire e operare quotidianamente con l’ingente flusso di informazioni offerto dalle nuove tecnologie.
Gli effetti di questo fenomeno hanno gravi conseguenze sulla persona, sia sotto il profilo fisico, sia sotto quello psichico; inoltre, producono danni importanti anche sotto il riguardo della produttività aziendale.
Sappiamo che ogni azienda deve preservare la salute dei propri dipendenti, redigendo un documento di valutazione del rischio che valuti anche i rischi da stress lavoro–correlato, incluso il tecnostress. Nel DVR bisogna indicare le azioni di risoluzione, prevenzione e intervento volte a eliminare o ridurre il rischio.
Il piano di prevenzione e la sua messa in atto non possono prescindere da un’adeguata attività di formazione e di informazione in cui i dipendenti vengono istruiti sul rischio tecnostress e informati su come prevenire o superare lo stato di tecnostress nel lavoro.
Come si manifesta
Il tecnostress riguarda i dipendenti che utilizzano le tecnologie informative e digitali. Si manifesta nel momento in cui la persona deve sopportare un’esposizione prolungata alla pressione lavorativa. Tale pressione può procurare disturbi e disfunzioni di natura fisica, psicologica e sociale.
Lo stress lavoro correlato, che include il tecnostress è causa del 50-60% di giornate lavorative perse, con un riflesso importante in termini di costo economico per il sistema produttivo.
Effetti del tecnostress
Il tecnostress è dunque causa di gravi conseguenze per dipendenti e aziende e si stima che in futuro il problema aumenterà ulteriormente. Bisogna allora conoscere bene questo rischio e capire a quale tipologia di effetti e conseguenze sono sottoposti i lavoratori:
- Effetti soggettivi: stati di ansia, apatia, attacchi di panico, depressione, euforia, irritabilità, tristezza, solitudine, rabbia.
- Effetti comportamentali: disturbi alimentari, alcolismo, droghe, eccitabilità, irrequietezza, difficoltà nel parlare, rabbia, libido, alterazioni comportamentali, insofferenza verso le relazioni e il contatto umano, aggressività, passività, tendenza all’isolamento, immobilismo.
- Effetti cognitivi: difficoltà nello svolgimento delle mansioni e nel processo decisionale, calo dell’attenzione, diminuzione della concentrazione, riduzione e perdita d’efficacia, difficoltà nel relazionarsi e nel lavorare in team, amnesie lievi, assenze, calo del funzionamento intellettuale, aumento di sensibilità e suscettibilità a critiche, distorsioni e fraintendimenti.
- Effetti fisiologici: ipertensione, disturbi cardiocircolatori, sudorazione, difficoltà respiratorie, vertigini, mal di testa, mal di schiena, disturbi del sonno, stanchezza cronica, affaticamento mentale, disturbi gastrointestinali.
- Effetti organizzativi: assenteismo, scarsa produttività, perdita d produttività, alto tasso di incidenti, antagonismo, insoddisfazione, ritardo, malfunzionamenti nei processi, aumento del rischio per la salute e la sicurezza delle imprese, costi sociali e medici.
Nelle aziende in cui si utilizzano le tecnologie informatiche è importante cogliere per tempo i sintomi da tecnostress. Bisogna dunque precedere a un’attenta valutazione del rischio da tecnostress e mettere in pratica azioni di formazione e prevenzione con tutto il personale potenzialmente esposto a tale rischio.
