Sono le competenze professionali a fare la differenza in un’organizzazione. Una strategia di formazione continua, orientata allo sviluppo e alla valorizzazione delle competenze, è un’opportunità da non perdere per motivare, coinvolgere e trattenere in azienda i migliori talenti, ottimizzando i risultati di business.
Programmi efficaci di apprendimento e sviluppo sono la chiave per creare un team di lavoro di successo e soprattutto soddisfatto.
Le imprese che permettono ai dipendenti di sviluppare nuove skill e competenze hanno maggiori probabilità di crescere e ampliarsi, soprattutto in questo periodo storico in cui il cambiamento tecnologico è repentino e spinge le organizzazioni ad evolversi (quasi) quotidianamente.
Sì, i lavoratori cercano aziende che puntino sulla formazione continua
Ian Fanton, vicepresidente senior e responsabile di Harvard Business Publishing Education, ha condotto un sondaggio per valutare l’importanza attribuita dai dipendenti delle diverse realtà alla formazione continua:
“La nostra ricerca dimostra che la forza lavoro di oggi è preoccupata per la crescita del domani e questa indagine è importante per comprendere come, negli anni avvenire, il vantaggio competitivo delle aziende sarà definito sempre di più dai talenti che ne fanno parte”.
Nello specifico, il sondaggio mostra come il 47% dei partecipanti risulti insoddisfatto dai programmi di apprendimento e sviluppo offerti dal proprio datore di lavoro. Per il 55% degli stessi, le possibilità di carriera passano proprio per la formazione, alla base di qualsiasi decisione di permanenza nell’azienda. Secondo gli intervistati, infatti, le imprese che offrono ai propri collaboratori corsi di aggiornamento e apprendimento hanno il 21% di possibilità in meno di essere abbandonate entro tre anni.
È l’esperienza a contare! E per esperienza – come appare dal sondaggio – non si intende la dimestichezza professionale richiesta per ottenere una posizione o una promozione, quanto l’esperienza formativa mirata e personalizzata per acquisire nuove abilità e competenze.
L’insoddisfazione, infine, deriva dal metodo utilizzato. La richiesta è di privilegiare corsi meno ‘statici’ o ‘tradizionali’: meglio quelli in e-learning che puntano sulla partecipazione del lavoratore e lo coinvolgono attivamente.