In questo articolo ci occupiamo di formazione in affiancamento, quella che gli anglosassoni chiamano on the job training. In cosa consiste? è una scelta sempre efficace?
Proviamo a dare una definizione. Facciamo formazione in affiancamento quando inseriamo in un gruppo di lavoro uno o più esperti con competenze specifiche determinanti per il progetto. Lavorando fianco a fianco, anche a rotazione, gli esperti trasmettono al gruppo le nuove conoscenze.
Analizziamo alcune caratteristiche di questo modo per fare formazione alternativo alla didattica tradizionale, in aula e verticale.
Imparare facendo
Fare formazione in affiancamento con una persona esperta è un’esperienza di apprendimento tra le più efficaci. Si impara vedendo fare ma soprattutto provando e mettendo in pratica.
L’efficacia dell’apprendimento dipende dall’esperto: molto competente, certo, nella materia, ma anche ottimo didatta, capace di entrare in empatia con il discente e di saper affrontare subito e bene qualsiasi problema possa porsi.
Spesso, però, l’esperto è soltanto un esperto della materia ma non un buon comunicatore e un buon didatta. Il rischio è un trasferimento di informazioni confuso e incompleto.
In pratica ma non in teoria
Se le competenze oggetto dell’apprendimento richiedono una preventiva introduzione teorica, questo approccio è carente perché manca nella progettazione dell’intervento sia il momento teorico sia la necessaria cura del materiale didattico.
La sequenza con cui si presentano i problemi, poi, è dettata dal lavoro pratico e non è sempre quella ottimale sul piano didattico: potrebbe presentarsi prima un problema con un livello di difficoltà molto alto oppure dopo un problema più semplice, che sarebbe stato opportuno affrontare prima.
Il fatto che sia lo sviluppo del progetto a dettare l’agenda dei problemi fa sì che alcuni argomenti non vengano mai trattati perché inessenziali all’obiettivo specifico del progetto. Se, sotto un certo punto di vista, può essere un’ottimizzazione perché non si perde tempo a imparare qualcosa che nell’immediato non serve, dall’altro la formazione in affiancamento rischia di essere incompleta.
Repetita juvant?
Nella formazione in affiancamento il trasferimento di competenze avviene tra esperto e singolo o al massimo un gruppo limitato di discenti. Se una competenza deve essere fornita a tutti i membri del gruppo, l’esperto dovrà ripetersi più volte ed è senza dubbio un’inefficienza di questo tipo di formazione.
Per contro le spiegazioni possono essere adattate alle esigenze specifiche di ciascun discente ed essere più mirate ed efficaci, ovviando a una grave limitazione dei corsi in aula.
Il feedback nella formazione in affiancamento
Ma esiste un altro problema: quando si può considerare concluso l’apprendimento? A fine progetto? Oppure quando tutti i membri del gruppo hanno acquisito certe competenze? Come si può verificare se l’obiettivo è raggiunto?
A queste domande non è facile rispondere e, se si sceglie di mantenere l’esperto fino alla fine del progetto, il costo della formazione in affiancamento può diventare esorbitante.
A mano a mano che il progetto si sviluppa e le competenze dei membri del gruppo crescono, le occasioni di nuovi apprendimenti si riducono. L’esperto continua a esserci ma il suo tasso di utilizzazione in ambito formativo tende a ridursi progressivamente.
La formazione in affiancamento è sempre la scelta vincente?
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