Il telelavoro, o anche smart working, ha preso ormai piede in molte aziende ed enti. L’emergenza Covid-19, infatti, ha agito da propulsore spingendo a prendere in considerazione una modalità di lavoro che, almeno in Italia, occupava uno spazio residuale.
Per questo motivo l’EU-OSHA si è occupata del telelavoro, specificando cosa fare per lavorare da casa sani e sicuri.
Abbiamo tradotto e riassunto questi suggerimenti per i nostri lettori: eccoli di seguito.
Che cos’è il telelavoro
Il telelavoro è l’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione per lavorare al di fuori dei locali del datore di lavoro.
Negli ultimi anni il telelavoro da casa è aumentato, sia per i progressi delle TIC, sia per alcuni vantaggi percepiti dai lavoratori e dai datori di lavoro. Inoltre, l’emergenza Covid-19 ha spinto molti lavoratori a lavorare da casa per la prima volta e molti di questi a farlo poi in modo più sistematico.
Ma il telelavoro può avere un impatto negativo sulla sicurezza e salute dei telelavoratori. Per questo motivo, datori di lavoro e lavoratori devono conoscere i rischi associati al telelavoro e affrontarli adottando adeguate misure di prevenzione e controllo.
Vantaggi e svantaggi del telelavoro
Il telelavoro offre molti vantaggi ai datori di lavoro e ai lavoratori. Ma è possibile che questi vantaggi possano diventare svantaggi, esponendo i lavoratori a maggiori rischi professionali.
Telelavoro e SSL
Nel luglio 2002 le parti sociali hanno concluso un Accordo quadro UE sul telelavoro. L’accordo copre tutti gli aspetti riguardanti le responsabilità del datore di lavoro per la salute e sicurezza del lavoratore, la fornitura e la manutenzione delle attrezzature, l’organizzazione del lavoro.
In particolare, la valutazione dei rischi per il telelavoratore deve prendere in considerazione nuovi aspetti:
- l’ambiente di lavoro a casa
- l’attrezzatura di lavoro
- stress e benessere mentale
- l’isolamento
- rischi generali per la salute e la sicurezza (rischi elettrici, rischi di scivoloni, inciampi e cadute e movimentazione manuale dei carichi).
L’ambiente di lavoro a casa
L’ambiente di lavoro a casa dovrebbe prevedere una stanza o almeno uno spazio dove il telelavoratore possa lavorare senza essere disturbato o distratto.
Dovrebbe quindi essere:
- isolato acusticamente e visivamente
- separato dalla vita domestica
- dotato di temperatura, umidità e ventilazione adeguate
- dotato di illuminazione corretta
- connesso adeguatamente a internet e alle linee telefoniche
- controllato regolarmente per difetti nelle apparecchiature e nel cablaggio elettrico.
Le attrezzature e la postazione di lavoro
Il telelavoro è anche associato a rischi ergonomici. Infatti, una postazione di lavoro inadeguata e il lavoro sedentario comportano:
- affaticamento degli occhi
- dolore e disturbi muscoloscheletrici
- carico di lavoro mentale e cognitivo
- effetti sulla salute legati al sedentarismo (obesità, diabete II, patologie cardiovascolari…).
L’attrezzatura, il materiale e gli accessori specifici dovrebbero essere scelti dopo aver valutato la postazione di lavoro domestica, le esigenze specifiche dell’utente, le limitazioni di spazio e il tempo trascorso davanti al computer.
[continua…]
[…] articolo è la continuazione del precedente dedicato al […]